Mario Giansone nasce a Torino il 26 gennaio 1915.
Nel 1935 si diploma presso il Liceo Artistico di Torino. Negli anni seguenti è, per breve tempo, assistente di Alberto Cibrario, docente di Anatomia all'Accademia Libera di Belle Arti di Torino e lavora presso lo studio privato di Michele Guerrisi, del quale segue al contempo le lezioni di Storia dell’Arte in Accademia.
Dal 1946 al 1948 è docente di Anatomia all'Accademia Libera di Belle Arti di Torino.
Dal 1956 al 1985 insegna presso l’Istituto Statale d’Arte di Torino, dapprima Plastica (ornato e figura modellata), poi, dal 1962, Disegno dal vero ed Educazione visiva, ricoprendo anche la carica di Vicepreside dell’Istituto fino al 1975.
Nel corso degli anni Cinquanta espone alle Quadriennali di Torino e Roma con un successo crescente testimoniato dalla commessa della Santa Cecilia per l’Auditorium RAI di Torino e dall’acquisizione di sue opere da parte della Civica Galleria d’Arte Moderna di Torino (due sculture) e di alcune prestigiose collezioni private. Gli anni Sessanta costituiscono la fase più felicemente e intensamente creativa di Giansone. Alla pubblicazione della monografia sull’artista, con testo di Giuseppe Marchiori (uno dei maggiori critici del periodo) segue, nel 1965, la grande personale alla Galleria “La Bussola” di Torino. Nel 1997 esegue in diorite un monumentale concerto jazz collocato nel palazzo della RAI di Torino.
Nel 1980 vince un concorso nazionale per la realizzazione di un'opera monumentale che lo impegna per i due anni successivi.
Negli anni seguenti affronta la realizzazione di una complessa opera da lui definita “Opera Omnia”, i cui primi studi risalgono al 1977. Con il venir meno delle forze fisiche, si dedica alla pittura su pannelli di compensato.
Muore a Torino l'8 gennaio 1997.